Spectre di Sam Mendes
14 novembre 2015 | Commenta
“Il tè nel deserto” è stato sdrammatizzato, l’acqua bonificata, tutto dimenticato, senza continuità col presente. Cosa c’entra la vicenda della coppia con il terrore?Allora è ”La battaglia d’Algeri” un contributo alla comprensione? Non si tratta più di colpire e sparire, come le nostre stragi mai punite, qui il corpo dell’attentatore è proprietà dell’organizzazione islamica che dalla Siria twitta di farsi esplodere. Carne con la carne, sangue sol sangue. L’Islam è stato con una sola religione, l’Europa ha le nazioni, l’America ha una bandiera attaccato ad ogni portico di legno delle case popolari.
Loro lindi e amorosi, in luna di miele, inattaccabili alla polvere della piccola stazioncina subsahariana. Lei tratta dalla foto pubblicitaria della Vuitton con corteo di baggages firmati.
Il mio vicino di poltroncina, soli e al buio, mi fa osservare che l’icona della SPECTRE è una stilizzazione del Cupolone e dei tentacoli del colonnato del Bernini.
Sui treni per Tosher stirano gli abiti, l’avesse saputo Battiato. 007 fa tenerezza, perfino Léa Seydoux da la sensazione di concedersi per devozione dopo consistenti prove che egli è una brava persona. Niente più seduzione che piega volontà glaciali di bellissime amazzoni, ma un affetto giustificato per l’amico del padre che in punto di morte ne ha preso le veci nella crociata contro un fratellastro. Infatti Léa Seydoux aggiunge di non sapere chi sia Daniela Bianchi e che Eva Green e Daniel Craig interpretano una vera storia d’amore. Lì finisce James Bond che come L’Uomo che amava le donne non si può innamorare.
Terroristi e terrorizzati non sono separabili. Il terrorismo unisce l’Occidente oltre ogni ragionevole dubbio e noi atlantici membri della NATO diventiamo prossimi e familiari di tutti i corpi maciullati (qualcuno diceva le fantasme du corps morcelé, molto prima de La Fata Carabina), di maomettani vittime a loro volta di altri fedeli di Allah.
Il terrore ci unisce tutti nella stessa famiglia, non è bastato il panico per…la bomba fine di mondo…del dr. Stranamore, il contagio dell’Aids, il riscaldamento globale del pianeta, la scomparsa delle lucciole. Bisogna che il corpo sia straziato perché ci si senta membri della umanità a livello zero, il terrore è internazionale, la paura è nazionale, antistatale. Diffondere paura è contro lo stato, l’antistatalismo è molto italiano.
In SPECTRE, 007 è come i Blues Brothers in missione per conto di Dio, il dio anglosassone con frequentazioni cattoliche. Il funerale romano è in realtà a Baby Pignatari e ad Alain Delon (il vero padre di Vincent Cassel). E’ stato un congedo troppo precoce del cavaliere solitario, del seduttore insensibile, forse non era poi così male …donne e motori… L’alcol e le macchine ne uccidevano tanti, Porfirio Rubirosa, Fred Buscaglione.
Nel film di oggi, le strade deserte di Roma e Londra hanno l’umido della Morgue e fanno pensare all’arabo morto nella notte di Parigi con Lady Diana. Un cattivo presagio, le nostre metropoli sono vive di giovani corpi che sono preda dei lupi della notte anche in tempo di pace.
Poi c’è l’ISIS in guerra con la libertà delle donne americane e europee, il talebano non sopporta l’indipendenza della donna, una sua titolarità del desir (anche molti di noi, certamente gli atei virtuosi). Eccezionalmente la battaglia viene condotta dall’ultimo Cavaliere dell’Ordine di San Sebastiano1, per giunta imparentato con gli abitanti di via Veneto e della Dolce Vita.
Il rifacimento di Londra deve aver distrutto tutte le sartorie coloniali vicino Piccadilly, è ridicolo aver prodotto l’abbigliamento di Daniel Craig, così poco calibrato, di massa. Un film pudico, di sobrietà erotica, di sfrontatezza austera, un bagno rinfrescante da zombie, squartamenti, mondi futuri desertificati pieni di macchine cattive perché coscienti e razionali. Qui si risparmia, si distrugge l’obsoleto, l’implosione della vecchia sede di polizia sostituisce la spesa dei fuochi d’artificio per la festa della nuova sede degli spioni. Ridicolo continua ad essere il virtuale, gli uomini cattivi che cadono abbattuti al primo colpo come figurine da playstation.
007 ha cessato di mostrare quello che i grandi esploratori britannici avevano scoperto, le sorgenti del Nilo e le lacrime del Drago, gli insediamenti occidentali nella Guinea e nel Triangolo d’oro. Cessa la pedagogia della disinvoltura estranea ai piccoli borghesi nei Casinò, nei locali più esclusivi, nei grandi alberghi dell’Atlante, tutti sono stati ospiti a Chateaux Marmont e certamente Bond non ha mai percorso la route 66, ormai non serve, perciò è un film utile. Questa evoluzione di 007 pone parzialmente rimedio al fallimento della proposta di maschio avanzata da Indiana Jones, troppo albionico, bibliofilo, una dialettica interna tra inglesi e americani. 007 chiede aiuto a latinos che non siano messicani clandestini. Città del Messico paga tutto il suo debito agli spagnoli, la festa dei morti prescinde e supera Halloween. La folla di scheletri in piazza non ci prova nemmeno a simulare i morti viventi, essi vengono direttamente dalle cripte dei Cappuccini di Palermo e Barcellona.
Qualcuno dice …un film stupido che piace moltissimo…, irresistibile non è, ma nemmeno molto stupido. Ci sono cose stupide di grandissima fortuna e utilità. 007 ci ha aiutato a venir fuori dalla Guerra Fredda, ha dato una subalternità atlantica alle alleanze islamiche, mostrato l’impossibilità di porre agli occidentali Cina, India e Giappone come nemici e fonte di panico, ha consolidato l’unificazione anglo americana nel bonificare le menti dei pazzoidi ultramiliardari. James Bond ha sempre aggiornato l’identità cristiana occidentale, ci ha detto di come abbiamo scorrazzato in lungo in largo, noi i veri padroni della terra.
Devo dire che è irresponsabile la propaganda alle supercar inglesi, l’Aston Martin DB 10 e la Jaguar GX 73, sulle banchine del Tevere, una provocazione non solo a noi paese natale della Maserati e della Lamborghini che ha dato un contributo indispensabile alla civiltà europea e alla giovinezza predatoria del modello maschile che sta mestamente tramontando. È un omaggio al colonialismo che autorizza le più assassine rappresaglie.
Non è il mito misogino che è finito, quanto la credibilità di sviluppo capitalistico a traino angloamericano, e ancora più tragico che India e Cina non sono esempi di godimento e stile di vita mutuabili agli europei.
Le Bond girl hanno vinto, non sono più intercambiabili, ma non è detta l’ultima parola, non c’è maschile senza femminile, non c’è femminile senza maschile. Tertium non datur.
Goffredo Carbonelli
PS i calciatori italiani sono pregati di astenersi dal mostrare la barba talebana come strumento seduttivo.
1 Era la confraternita del mistico Yves Klein. Nel culto di Santa Rita protettrice della sposa felice, santa degli impossibili e dei miracoli non richiesti.