EYES WIDE SHUT di Stanley Kubrik
8 ottobre 2015 | Commenta
Kubrik non pensava all’Oscar. L’opera risulta non archiviabile, vuole una grande attenzione, avvenimenti filosofici, set teatrale. Si capisce che i problemi posti sono tuttora irrisolti. Un film di uomini in smoking e di donne nude, il povero dottore non sa come interpretare il sogno e decide che l’unica soluzione è essere sempre svegli. La moglie dissente, non vuole che si usi la parola sempre, ma consente l’essere svegli e la legge dell’uomo.
In ogni ambiente inquadrato c’è l’albero di Natale, dice il mio amico Lorenzo, Santa Klaus è il patrono di New York, Natale è la festa paesana. La rappresentazione dell’opulenza, la tranquillità familiare, il modo di vivere americano va difeso ad oltranza e i pericoli ammonisce Kubrik non vengono dall’esterno, il terrore spesso non viene dai terroristi. Nel giorno, al risveglio ci aspetta la maschera, quella posata sul cuscino prima di perdere la coscienza e addormentarsi, non bisogna dimenticarlo, recitare le pubbliche virtù conserva lo spirito della Costituzione. Il sogno con la sua verità può sopraffarci, perché la pazzia consisterebbe nell’essere in preda all’onirico nella luce del sole. È così difficile sapere con certezza di essere svegli basandosi sulla razionalità e la coscienza.
Cosa c’è di così fondamentale per l’ordine della società occidentale, nei castelli dei magnati nuovayorchesi, da tenere segreto, inaccessibile, da proteggere con la morte dell’intruso? I coscritti delle associazioni segrete non derivano come il dottor Harford-Cruise la sicurezza dalla fedeltà della moglie. In crisi è il medico. la sua incompetenza di derivazione freudiana sul pensiero onirico, non l’uomo. L’uomo è fortunato, il suo destino lo tiene lontano per un soffio dalla prostituta sieropositiva. Non si può vivere in un meraviglioso appartamento in Central Park est e restare estraneo alle affiliazioni, alle carbonerie, alle sette che uniscono potere e sesso a Manhattan. Non si può non incorrere nel pericolo che la bellissima e felice moglie ti venga portata via. Qualche isolato più in là, Mia Farrow è in Rosemary’s baby.
L’orgia di Kubrik è apologo politico, un raffinato momento di verità, le stupite conversazioni nei luoghi privati tra i coniugi, la rianimazione della giovane amante di Ziegler-Pollack, la sua morte per overdose, il teatro funebre della setta ha un’unica verità, la generale incomprensione del desiderio femminile, fare confusione sulla natura femminile. Il sodalizio tra potenti celebra l’ignoranza del desiderio della donna, della sua origine, della sua soddisfazione. Cosa pensa la donna deve essere confinato nella notte e nel sonno. La maschera deposta all’ingresso nel sogno, perché il giorno, la veglia è una sciarada, una finzione, l’uomo deve essere simile agli altri uomini nella teoria che le donne sono tutte simili, le mogli e le madri no.
La rubrica di posta intima sul Venerdì di Repubblica di Natalia Aspesi è un prodigio di sobrietà autobiografiche, in sintetiche 50 righe o giù di lì, esseri umani old aged in genere, sono in grado di raccontare la loro storia sessuale in parallelo con la loro vicenda sentimentale. Ieri 9 ottobre, la giornalista nella quotidiana rubrica televisiva su Rai 3, dove si propagandano libri appena editi, veniva richiesta dalla conduttrice Concita De Gregorio di uno sforzo filosofico, data la vasta esperienza di escussione di testi (della cui veridicità non si può dubitare) sessual-sentimentali, di dire sulla differenza tra l’uomo e la donna. Forse la diversità, la vera diversità. Non l’omosessuale, non il nero, non il pazzo, non l’aborigeno, non l’ebreo sono i titolari della diversità.
Natalia non ha risposto, credo non abbia voluto sforzarsi, ma ha raccontato che andata al bagno in un convegno dove v’erano molte donne egiziane, ha visto lingerie e altri capolavori di Victoria Secret impensabili a partire dalle armature in cui la tradizione musulmana mette la donna. Sono passati tanti anni e sembra che le domande sulla natura della differenza tra l’uomo e la donna non abbiano avuto risposte, addirittura cancellato il suggerimento degli artisti che per la conoscenza sessuale della donna la fantasia è scienza. Non si riconosce quale ricerca filosofica, psichica possa dare parole al colloquio che non c’è mai stato, quello della Kidman col seduttore ungherese e quello di Tom e Nicole ai piedi del talamo coniugale. Dopo la cronaca del desiderio, i due attori si separano nella vita, realizzano il segreto disegno di Kubrik.
Sidney Pollack, regista liberale che recita l’anfitrione, è sicuramente un massone, un massone è il morto che il dottor Cruise-Harford va a visitare, massone è il nobile europeo che al ballo vuole sedurre la Kidman, eppure nella pellicola il mondo ha la luce dello champagne, un’euforia nascosta, un’illogica allegria, per Kubrik non è accettabile che la sessualità sia il traffico dei potenti con la donna, sia …cumannare è meglio ca futtiri… o in alternativa un escamotage utile alla generazione. La felicità, anche tra marito e moglie, è prevalentemente corporea e non ha scopi procreativi. Nicole Kidman assiste all’emergenza della forza del desiderio, impotente davanti all’intelligenza del suo irrazionale. Tom Cruise preso a braccetto da due modelle si vanta in quanto medico, di sapere delle donne, di intuire il loro pensiero più di quanto esse immaginino. Tra poco la moglie sulla moquette della loro camera gli rivelerà che non è così.
All’inizio il seduttore europeo e Alice hanno un dibattito sul dovere preceduto da lacerti della teoria sul matrimonio di Sandor, grandi ciglia. Egli dice … sa qual è il fascino del matrimonio…è che rende l’inganno una necessità per entrambi le parti.. e poco prima aveva aggiunto…sa perché le donne vogliono sposarsi? per poi poter andare con chi desiderano veramente…Io devo andare da mio marito perché con te sono in pericolo, dice lei, tu non devi andare perché devi obbedire al tuo desiderio che io sento di aver suscitato, dice lui.
Nel film, il romanzo viene sostituito dalla visione, la visione del lato b di Nicole Kidman all’apertura del sipario abolisce la scrittura, il testo originario sparisce. L’immagine della sua bellezza fisica è perfettamente coincidente con la bellezza della sua realtà psichica di donna, la immagine interiore mostra la sua materialità nell’immagine visibile. Guardare il suo culo esimio è guardare dentro di lei e non fuori di lei, l’arpeggio dei fianchi, la calibratura della coscia, il petto arioso e volante dove smarrire l’identità, sono il biglietto da visita dei privilegi che la virtù del buon dottor Cruise gode e porta alla festa per essere ammirato. La funzione della coppia coniugale è didattica, l’ostensione della felicità coniugale, ecco la risposta alla domanda che Alice pone all’ingresso della festa … ti sei mai chiesto perché Ziegler ci invita ogni anno alla sua festa?… Gli invidiosi sono in attesa dello spettacolo della crisi e il seduttore si sa, ha intuito geniale per trovarsi in agguato nei momenti di insicurezza della donna.
Cosa smarrisce il marito e lo disperde per la città? Il marito non ha colto nulla della vicenda di un anno prima, dell’innamoramento per l’ufficiale di marina, e visto che Tom è rimasto sconvolto per la violenza contenuta nella propria ingenuità, Nicole non ha voglia di nascondere ulteriormente a sé e a lui che Sandor l’ungherese era ad un centimetro come le loro bocche, dal portarla su a vedere la galleria di statue rinascimentali.
Il marito non è più la sola meta di desiderio, ma forse è un sogno. Il desiderio è sempre illegittimo? Qui sembra si sia arrestato il ragionare d’amore, forse.
Goffredo Carbonelli